Strage di immigrati sulle coste della Calabria, sale a 61 il numero dei morti

Almeno 61 morti e decine di dispersi. È il bilancio ancora parziale dell’ennesima tragedia del mare avvenuta ieri sulle coste calabresi, con il drammatico epilogo in un tratto di spiaggia della frazione Steccato di Cutro, nel crotonese. Una imbarcazione con a bordo numerosi migranti si è spezzata a un centinaio di metri metri dalla riva causando una strage: 61 sono i cadaveri recuperati, un numero indefinibile le vittime ancora da recuperare, almeno 40 si pensa. E tra loro tanti bambini. Quattordici sono quelli recuperati tra cui due gemellini di pochi anni ed un piccolo di pochi mesi. Le vittime minorenni hanno un'età compresa tra i 13 anni e gli otto mesi. Solo in 82 si sono salvati. Per 22 di loro si è reso necessario il trasporto in ospedale ed uno è in prognosi riservata in terapia intensiva. Intanto altre due persone sarebbero state fermate, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti giudiziari, con l'accusa di essere stati gli scafisti dell'imbarcazione. Le due persone che sarebbero in stato di fermo si aggiungono a quella di nazionalità turca già bloccata, con la stessa accusa, nella giornata di ieri.

"Quando siamo arrivati nel punto del naufragio - ha raccontato Laura De Paoli, medico della Fondazione Cisom Cavalieri di Malta - abbiamo visto decine di cadaveri che galleggiavano ovunque. Ad un certo punto abbiamo visto due uomini che tenevano in alto un bambino. Siamo riusciti a recuperali, erano il fratello e lo zio del bambino che, però, era senza vita. Abbiamo provato a rianimarlo, ma aveva i polmoni pieni d'acqua e non ce l'ha fatta. Abbiamo saputo poi che aveva appena 7 anni". I sopravvissuti si aggiravano spaesati e terrorizzati sulla spiaggia, gridando alla ricerca di un parente, un amico, un figlio che non riuscivano a trovare. I soccorritori non hanno notizie certe su quante fossero le persone a bordo alla partenza. Dal racconto dei sopravvissuti emergono, in questo senso, numeri contraddittori. Alcuni parlano di 180 persone, altri indicano un numero molto superiore. Col passare delle ore si è fatta strada la convinzione che i migranti fossero circa 180. Il che significa che mancano all'appello almeno una quarantina di persone, e le speranze di trovarle in vita, a questo punto, sono praticamente nulle.


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