Strage di immigrati sulle coste della Calabria, sale a 61 il numero dei morti
"Quando siamo arrivati nel punto del naufragio - ha raccontato Laura De Paoli, medico della Fondazione Cisom Cavalieri di Malta - abbiamo visto decine di cadaveri che galleggiavano ovunque. Ad un certo punto abbiamo visto due uomini che tenevano in alto un bambino. Siamo riusciti a recuperali, erano il fratello e lo zio del bambino che, però, era senza vita. Abbiamo provato a rianimarlo, ma aveva i polmoni pieni d'acqua e non ce l'ha fatta. Abbiamo saputo poi che aveva appena 7 anni". I sopravvissuti si aggiravano spaesati e terrorizzati sulla spiaggia, gridando alla ricerca di un parente, un amico, un figlio che non riuscivano a trovare. I soccorritori non hanno notizie certe su quante fossero le persone a bordo alla partenza. Dal racconto dei sopravvissuti emergono, in questo senso, numeri contraddittori. Alcuni parlano di 180 persone, altri indicano un numero molto superiore. Col passare delle ore si è fatta strada la convinzione che i migranti fossero circa 180. Il che significa che mancano all'appello almeno una quarantina di persone, e le speranze di trovarle in vita, a questo punto, sono praticamente nulle.
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