Un anno fa iniziava la guerra tra Russia e Ucraina
L’inizio dell’invasione e le prime fasi (febbraio 2022)
L’invasione russa, avvenuta al termine di tensioni durate
mesi e di una serie di colloqui diplomatici falliti, è cominciata nelle prime
ore del mattino del 24 febbraio: la Russia ha attaccato l’Ucraina da sud (dalla
Crimea, annessa alla Russia nel 2014 con un referendum considerato illegale
praticamente da chiunque), da nord (dalla Bielorussia, governata dal dittatore
Alexander Lukashenko, alleato di Putin) e da est, verso il Donbass, la regione
più orientale dell’Ucraina dove era già in corso una guerra dal 2014 tra
separatisti filorussi ed esercito ucraino.
Tutte le scelte militari fatte dall’esercito russo sul campo nelle prime fasi dell’invasione suggerivano che Putin avesse in mente una cosiddetta “guerra lampo”, forse di qualche settimana, da concludersi con la conquista di Kiev, la capitale, e poi di tutta l’Ucraina e con l’instaurazione di un governo “fantoccio” filorusso. Le cose sono andate molto diversamente. L’offensiva militare russa ha incontrato fin da subito grosse difficoltà, soprattutto nel nord dell’Ucraina: l’esercito russo inviato sul campo, in ampia parte costituito da riservisti e coscritti, ha dovuto affrontare una resistenza inaspettatamente tenace da parte delle forze ucraine, che a loro volta hanno sfruttato una serie di debolezze ed errori compiuti dai russi per attaccarli. Combattimenti molto violenti sono andati avanti per settimane sia a Kiev che a Kharkiv, la seconda città più grande del paese. Benché più lenta del previsto, l’avanzata russa è comunque riuscita nella conquista di diversi luoghi e centri strategici. Tra questi la centrale nucleare dismessa di Chernobyl e ampie porzioni di territorio nella parte orientale e meridionale del paese, come la regione di Kherson e quella di Zaporizhzhia, inclusa l’omonima centrale nucleare (tuttora sotto il controllo russo).
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